

Conviviale web Piattaforma Zoom – ” Una eccellenza italiana. La tecnologia dei materiali per uno sviluppo sostenibile “ conversazione con Andrea Zappettini
martedì 11 maggio 2021, ore 18,30, sulla piattaforma web Zoom avremo una conversazione sul tema ” Una eccellenza italiana. La tecnologia dei materiali per uno sviluppo sostenibile “. Ospite Andrea Zappettini, direttore di IMEM-CNR e con gli interventi dei nostri soci, Salvatore Iannotta e Giancarlo Salviati. L’evento organizzato insieme a Emozione Italia Onlus.
Resoconto a cura di Giovanna Pavesi:
Una laurea in Fisica nel 1992, tanta ricerca (non solo in ambito universitario), molti brevetti e diverse aree di interesse, come lo sviluppo di rivelatori di raggi X e gamma basati su cristalli di CdZnTe, lo sviluppo di sensori di gas basati su nanostrutture di ossidi metallici e lo sviluppo di biosensori integrati sul tessile e nelle piante. Il suo mondo, fatto di complessità e di studio approfondito, Andrea Zappettini, direttore dal 2019 dell’Istituto dei materiali per l’Elettronica e il Magnetismo del Consiglio nazionale di ricerca, lo ha raccontato con parole semplici. L’occasione si è presentata l’11 maggio, durante una conversazione virtuale organizzata dal Rotary Club Parma Est, dal titolo “Imem-Cnr Parma, un’eccellenza italiana. La tecnologia dei materiali per uno sviluppo sostenibile”, in cui il fisico ha risposto alle domande dei soci Salvatore Iannotta (ex direttore di Imem) e di Giancarlo Salviati (membro del Cnr). “In questo incontro, parliamo di una vera e propria eccellenza e nel titolo dell’incontro abbiamo voluto sottolineare lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato, in apertura, il presidente di RC Parma Est, Giancarlo Buccarella, introducendo il meeting e presentando gli ospiti, tra cui Giuseppe Zambetti e l’associazione di cui è fondatore, Emozione Italia, che si pone come scopo quello di valorizzare le città. “Abbiamo capito che il semplice concetto di accogliere, con spirito di amicizia, poteva portare a vantaggi tangibili al Paese, perché chi ci viene a trovare fa girare l’economia – ha detto Zambetti, anticipando la conversazione -. Mi piace parlare e conoscere il Cnr di Parma, anche perché tutto ciò che può portare a promuovere il frutto dell’intelligenza e della ricerca di origine italiana è un bene. Tutte le volte che da una ricerca di laboratorio si può dedurre un’idea di applicazione pratica nel mondo reale non possiamo che esserne contenti”. E, in effetti, nel corso dell’incontro, Zappettini, che nella sua carriera ha pubblicato più di 240 articoli su riviste internazionali e che fa parte di numerose commissioni, oltre a essere il rappresentante per il Cnr nell’Unione internazionale di cristallografia, ha cercato di spiegare quanto la ricerca sia perfettamente calata nel quotidiano di tutti. “Nel direttore di Imem, nostro ospite, ho visto uno scienziato e un ricercatore con forte capacità organizzativa e sensibilità imprenditoriale, che, credo, faccia bene al Cnr”, ha aggiunto Buccarella, ringraziando Iannotta e Salviati per averlo fatto conoscere al Rotary. Zappettini, che ha iniziato il suo speech, descrivendo l’approccio multidisciplinare con cui il Cnr si inserisce nel quotidiano, ha ricordato come le esperienze scientifiche possano (e debbano) essere declinate a tanti ambiti diversi, compreso quello dell’impresa. “La mia esperienza in Eni mi è stata particolarmente utile, perché mi ha permesso di conoscere alcune dinamiche che al mondo della scienza non sono sempre così familiari: ne sono un esempio le tematiche dei problemi della brevettazione e della proprietà intellettuale, ma anche la modalità di dialogo richieste dalle aziende– ha spiegato il fisico -. Quando un’azienda ti approccia ha bisogno di una risposta in tempi certi e rapidi e, invece, noi come ricercatori tendiamo a voler essere estremamente precisi ed esatti in tempi infiniti (sorride, ndr). Il poter frequentare l’ambiente industriale, mi ha permesso di dialogare in modo più agile e veloce”. Zappettini, ribadendo come il Cnr sia dislocato su tutto il territorio nazionale, ha ricordato che la sede principale di Imem è a Parma e che al suo interno sono impiegati 44 ricercatori a tempo indeterminato, 11 tecnici di ricerca e 25 posti, che oscillano stra studenti di dottorato, assegnisti e post doc. “Il budget dei progetti è di 1,5 milioni di euro all’anno e contiamo circa 150 pubblicazioni scientifiche”, ha chiarito ancora il direttore, che ha specificato come l’istituto, si muova nel contesto internazionale del Green deal europeo, con tutte le sue tematiche (compreso il Piano nazionale di ricerca e resilienza). “Qual è il contributo di Imem? – si è chiesto lo scienziato – Penso sia sempre prudente partire ricordandosi la propria storia e ciò che si sa fare. Quello che sa fare Imem, e che ha sempre fatto, è concentrarsi sulla capacità di sintesi dei materiali e la crescita dei cristalli: noi facciamo un certo materiale per una certa applicazione e andiamo a realizzare un dispositivo, un prototipo. Le attività di ricerca del nostro istituto si sono poi ri-orientate a un discorso di attenzione allo sviluppo sostenibile”. Zappettini, durante la sua presentazione, ha anche spiegato perché (e come) il magnetismo sia un’eccellenza a Parma. Tra i tanti progetti di ampio interesse (anche sociale), il direttore di Imem descritto le varie collaborazioni con le aziende: “Una delle nostre capacità che ci caratterizza è il saper creare dei laboratori congiunti, riuscendo a ospitare nella nostra struttura realtà che intendono avere un rapporto più intenso con la ricerca”. In questo senso, Zappettini ha citato Bormioli Pharma, il laboratorio dell’azienda parmense con cui l’istituto collabora per lo sviluppo di vetri speciali per l’industria farmaceutica; ma anche quello con la multinazionale dell’Irlanda del Nord Camlin, che ha una sede importante anche a Parma, con cui Imem ha realizzato un brevetto. “Ciò che amiamo fare con le aziende è sviluppare una progettualità scientifica”, ha proseguito il direttore, spiegando come, da qualche tempo, l’istituto abbia iniziato a realizzare importanti sensori per l’agricoltura di precisione. “Abbiamo realizzato un dispositivo che, attraverso un meccanismo, si accede e ci dà la misura diretta della concentrazione di ioni o di molecole organiche presenti nelle piante, per tutte le sue stagioni di vita. Che è un po’ come se noi potessimo farci un esame del sangue in ogni momento della nostra vita”, ha spiegato Zapettini. “In Imem, che a Parma ha una storia di anni, ci piace lavorare e fare ricerca, con lo stile di chi le cose le fa e non le propaganda – ha detto Iannotta -. Nel Cnr ci sono state tante rivoluzioni e non sempre sono state accompagnate da risorse significative. Parma ha un suo importante istituto, che nel tempo ha saputo crescere cambiando le proprie tematiche di ricerca, riproponendosi a livello nazionale e internazionale con grande intelligenza. Oggi è una realtà capace di aggredire i temi della ricerca moderna, aggiornandosi senza mai dimenticare le sue competenze”. Nonostante l’oggettiva complessità dei temi trattati, relatore e moderatori hanno reso accessibile un linguaggio difficile, rendendolo comprensibile a tutti. “Sono rimasto impressionato da questa sorgente interessante di idee, da cui si può tirare fuori una filiera continua di start-up”, ha commentato, in chiusura Zambetti. A cui il direttore di Imem ha risposto trattando, infine, il tema del trasferimento tecnologico: “È molto importante che noi ricercatori ci educhiamo a dialogare con la società e le istituzioni, però possiamo compiere questa operazione (del trasferimento tecnologico, ndr) se abbiamo qualcosa da trasferire”. Per il fisico, infatti, “le idee e i brevetti possono nascere solo se c’è un approfondimento, altrimenti altri ci arrivano prima”. “La ricerca di base è qualcosa di irrinunciabile per il principio che per trasferire qualcosa dobbiamo avere qualcosa da trasferire, che impariamo o assorbiamo grazie a questa”, ha concluso.“Questo è incontro è stato una scommessa, perché l’idea di fare un approfondimento tecnico ma divulgativo non è semplice – ha concluso Buccarella al termine della conferenza -. L’idea è quella di seminare qualcosa per vedere se nascerà qualcosa. E sono convinto che da questo incontro accadrà”.