Caricamento Eventi

martedì 13 aprile 2021, ore 18,30, sulla piattaforma web Zoom abbiamo avuto una conversazione con il fotografo Giovanni Lunardi, collegato dalla Florida e intervistato da Mario Sianesi.

Resoconto della serata a cura di Giovanna Pavesi:
All’appuntamento è arrivato puntuale e sorridente e poco dopo le 18.30 ha iniziato a raccontare la sua (lunga) carriera. In cui ha scattato migliaia di foto, ha realizzato 3.430 copertine, ha visitato centinaia di posti e ha vissuto tante vite. Tutte diverse. Davanti al suo obiettivo sono passati i volti più celebri della moda, dello spettacolo e del cinema, ma anche sguardi familiari e frammenti di mondo. Dal più vicino al più lontano. All’università studiò Geologia, quando la sede era ancora in via D’Azeglio, ma al momento di concretizzare quanto appreso nel corso degli studi in un lavoro, a Roma, non ebbe alcun dubbio e scelse la fotografia. Perché per Giovanni Lunardi, uno dei più importanti fotografi contemporanei, che gli amici chiamano “Ninni”, la macchina fotografica non è mai stata soltanto uno strumento di lavoro, ma soprattutto una forma d’arte e di emancipazione. Il 13 aprile, Lunardi ha raccontato la sua vita attraverso i suoi scatti, in una conversazione virtuale dal titolo “Il mio mondo nell’obiettivo”, organizzata dal Rotary Club Parma Est (evento in interclub con Rotary Parma, Rotary Parma Farnese, Rotary Salsomaggiore e Rotary Brescello Tre Ducati, presenti i presidenti Aldo Agnetti, Susan Ebrahimi, Giovanni Pedretti, Maria Elena Mozzoni e con la presenza del governatore Adriano Maestri). “Se possiamo assistere a questa serata lo dobbiamo a Mario Sianesi, che conosce Lunardi da 40 anni e che lo intervisterà. Nella sua importante carriera da fotografo ha spaziato dalla cronaca alla moda, passando per il reportage. È un parmigiano doc, pur avendo uno sguardo sul mondo: quasi tutte le pareti del suo studio sono ricoperte di immagini in bianco e nero della Parma, scattate dagli anni ’60 ai giorni nostri”, ha dichiarato, in apertura, Giancarlo Buccarella, presidente del Rotary Club Parma Est, introducendo la serata e il celebre ospite. “Parma, che mi manca molto, è stata l’inizio di tutto e un punto molto importante per me”, ha spiegato Lunardi che, nel dialogo con Mario Sianesi, ha ripercorso tutta la sua vita attraverso una carrellata di immagini, ricordando persino quel primo bagno attrezzato a camera oscura e il lavoro con Franco Maria Ricci, con cui condivideva gli studi universitari. “Bernardo Bertolucci mi chiese di fare il suo fotografo di scena e io ne fui molto felice – ha raccontato Lunardi, descrivendo i suoi inizi -. Passai poi a un altro film, fino a quando incontrai, a Parma, Corrado Corradi, che mi domandò di lavorare per lui per Abc, giornale che si occupava di cronaca. Così cominciai a fotografare la vita notturna e quotidiana di tutto il Paese: dalle notti di Mariano, con tutte le sue ballerine, ai bambini in Sicilia, dai caffè veneziani alle realtà di Bari o di Bergamo”. E se dal reportage, Lunardi è passato poi alla moda, molto è dipeso dall’incontro con Ines, letteralmente la sua musa ma, soprattutto, la compagna di una vita, che nel corso della conferenza è stata al suo fianco, aggiungendo qualche dettaglio ai ricordi ancora molto nitidi. “La conobbi in quella che era ancora la Jugoslavia e lì le feci diverse foto – ha spiegato lui, ricordando che Ines fu anche tra i soggetti prediletti di Helmut Newton -. Lei, per me, ha rappresentato un punto di partenza, perché quando presentai i suoi scatti a Milano, ad Amica, si dissero interessati alle immagini, ma soprattutto alla modella, che però, all’epoca, era ad Amburgo a studiare. Feci di tutto per farla venire qui, fino a quando arrivò e realizzammo il primo nostro servizio al Tonale”. Nel corso dell’intervista, Lunardi ha svelato non solo le tecniche di selezione dei soggetti migliori, ma anche i luoghi che più gli sono rimasti dentro. Così come le persone. Perché il celebre fotografo parmigiano, nella sua lunga carriera, ha avuto l’intuizione (e il merito) di far conoscere, con il suo obiettivo, gli sguardi dei più noti nomi della moda. Da Valeria Mazza, che entrò nel suo studio con un paio di vecchi jeans e che lui chiama ancora “la Valeria” ogni volta che si imbatte in una sua foto, a Brooke Shields, da Charlize Theron, che conobbe a Milano, a Greta Scacchi, da Heidi Klum a Carol Alt, di cui ricorda un aneddoto preciso: “La conobbi in un’agenzia di New York. Lei era seduta su una panca e gli addetti mi stavano proponendo altre modelle da fotografare. Ma io volevo lei e oggi posso dire di aver avuto un’intuizione giusta”. Oltre alle più note top model, Lunardi ha immortalato anche diversi personaggi della cultura, dello sport e dello spettacolo, come Giovannino Guareschi, Alberto Lupo, Adriano Celentano, Catherine Spaak, Enzo Ferrari, Niki Lauda, Jacques Villeneuve, Françoise Hardy, Franco Nero, Gianna Nannini, Gino Paoli e Stefania Sandrelli. Tra i viaggi impressi nella memoria dell’artista, “citati” attraverso gli scatti, ci sono quelli nel Grand Canyon, in New Mexico, in Islanda, in Australia (di cui ha raccontato l’aneddoto di quando gli cadde l’obiettivo dall’Ayers Rock, il celebre monolite australiano), in India, in Perù, in Vietnam, in Turchia, in Olanda e in Lapponia. “La sensazione, per chi è entrato a casa di Giovanni, è quella di respirare meraviglia e amicizia – ha specificato Sianesi nel corso dell’intervista, aggiungendo un dettaglio al lungo racconto dell’artista – : nel vestibolo, per esempio, ci sono decine di foto riservate agli amici o alla bellezza dei suoi soggetti”. Lo scorrere delle immagini ha suscitato non solo l’interesse dei presenti, ma ha generato una serie di altri spunti. Come i ricordi di una Parma diversa, lontana nel tempo ma non sbiadita, e quella del presente, in cui tutto (anche a causa della pandemia) sembra essersi cristallizzato. Lunardi, che dal 1997 vive a Sarasota, in Florida, la sua città non l’ha mai dimenticata. E in questi anni l’ha portata dentro (e fuori), attraverso una serie di scatti (che diventeranno un libro), che ritraggono i suoi protagonisti, immortalati in bianco e nero. Amici, familiari, persone conosciute e volti che molti dei presenti alla convivale ricordano. “Ho fotografato Sandra Bezza, la ragazza di cui tutti noi eravamo innamorati, ma anche Dando Borri, Tonino Fereoli, Franco Maria Ricci, Giuliano Molossi, Diofebo di Soragna, i fratelli Barilla, Orio Silvani, Gigi Melley, Giovanni Amoretti, che mi aiutò a stampare nella sua camera oscura, Maurizio Chierici, con cui ho condiviso diversi viaggi di lavoro e tanti altri volti significativi, per me e per la città”. L’ultimo scatto mostrato da Lunardi è dedicato proprio a Parma: sul prato di piazzale della Pace ci sono due ragazzi che si abbracciano e sullo sfondo le bancarelle del mercato. <Questo è ciò che vedo io nel futuro: la vita in mezzo ai nostri mercati>, spiega l’artista. Alla domanda del governatore Maestri su quale immagine avrebbe voluto scattare senza riuscirci, Lunardi ha risposto che sono state “tante”. “La fotografia è una combinazione di luoghi, tempi (compresi quelli atmosferici), soggetti e fortuna. Ma mi accontento quando riguardo i miei scatti. Ora che devo eliminare qualcosa mi dispiace e non butterei via niente”, ha aggiunto il fotografo. Che rivolge un ultimo pensiero alla sua famiglia: <È molto difficile individuare una foto che mi sia rimasta dentro. Gli scatti del mio cuore, però, sono quelli che mi ricordano mio padre e mia madre e ciò che hanno fatto per noi. C’è una foto, in particolare, di noi quattro figli che camminiamo sulla spiaggia di Forte dei Marmi. Quella, per me, rappresenta tutto>.

Clicca per leggere articolo: Gazzetta di Parma 15/04/2021

Clicca per vedere il video: youtube: VIDEO SERATA LUNARDI

 

Condividi questa storia, scegli tu dove!